Il mio Consiglio - Settembre 2002

ORDINE DEL GIORNO SULLA FINANZA LOCALE: il Polo ci vede una critica al Berlusca, antepone gli interessi di Partito a quelli del Comune e dei suoi cittadini e... si astiene.

Andiamo con ordine: il Consiglio Comunale convocato per venerdì 27 settembre non aveva molti argomenti da discutere e, tra di essi, ve ne erano alcuni già ampiamente sviscerati nelle riunioni di commissione. Vi era però un ordine del giorno presentato dalla maggioranza su ispirazione dell’ANCI, che riguardava la finanza locale.

L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) è notoriamente un organismo "istituzionale" e come tale poco incline a schierarsi apertamente ora con la destra, ora con la sinistra, non fosse altro per il fatto che in essa sono rappresentati tutti i comuni italiani.

L’ANCI e le altre Associazioni delle Autonomie locali, tuttavia, non vogliono rinunciare a far sapere al Governo di turno come la pensano sulle politiche che le riguardano. L’analisi è sostanzialmente questa: le adesioni al patto di stabilità europea e ai parametri di Maastricht sono state possibili grazie anche al contributo determinante degli enti periferici. I Comuni, nel loro insieme, hanno dovuto far quadrare i bilanci, sopportare il blocco delle assunzioni e dei costi di gestione, cercando di non diminuire in quantità e in qualità dei servizi erogati. Ora, soprattutto per i Comuni più piccoli, il margine per "pagare ancora" è estremamente ridotto, da ciò consegue una presa di posizione e una richiesta di garanzie.

Tale richiesta, a Gaggiano si è trasformata in un ordine del giorno che chiedeva cinque cose:

Di fronte a queste elementari richieste, espresse in modo estremamente asettico (forse troppo!), in un linguaggio istituzionale; di fronte ad un accorato appello che tutti i consiglieri di tutti i Comuni avrebbero potuto e dovuto sottoscrivere; di fronte a questo grido di dolore che ogni amministratore dovrebbe sentire suo per salvaguardare l’autonomia effettiva del proprio ente locale, il Polo per Gaggiano (assente il Capogruppo Ing. Silvio Cucchi) per bocca di un imbarazzato Daniele Bonomi, in perfetto accordo con un silente Francesco Berardi, ha sostenuto la strumentalità di tale presa di posizione; ha accusato il documento di non indicare un’alternativa e ha espresso il voto di astensione.

Proprio non ci siamo in quanto ad autonomia di giudizio! Qui ha prevalso chiaramente la paura di dover criticare un governo amico. Se lo dovranno ricordare i cittadini elettori: il Polo li difende, a parole, fino a che i loro diritti non contrastano con le scelte dei loro referenti nazionali, anzi dell’unico riferimento possibile e pensabile: il Cavaliere Silvio Berlusconi.

Nemmeno Formigoni è arrivato a tanto: è di questi stessi giorni la notizia che il forzitaliota Roberto Formigoni, Governatore della Lombardia ha aspramente criticato l’impostazione della Finanziaria 2003, proprio riguardo alla sorte in essa riservata agli Enti Locali.

Grande assente in Consiglio Comunale il tema della pubblica istruzione: mentre nei Comuni limitrofi, in quasi tutti i Consigli Comunali del mese di settembre, si parla di diritto allo studio, magari presentandone il Piano, un documento che il sindaco Gatti considera obsoleto, a Gaggiano si ha la sensazione che la scuola non sia nemmeno iniziata.

Eppure è cambiata la Presidenza; eppure è partita, a fatica, la sperimentazione della Moratti; eppure la riforma può essere, malauguratamente, alle porte; eppure erano previsti lavori di manutenzione agli impianti elettrici della scuola media e della scuola elementare; eppure esiste un protocollo d’Intesa tra il Comune e l’Istituto Comprensivo che è scaduto il 31 agosto 2002; eppure esiste una commissione che in un anno di vita si è riunita una sola volta. Tutto tace. Chiederò chiarimenti con un’interpellanza all’Assessore alla Pubblica Istruzione in occasione del prossimo Consiglio Comunale.

Vittorio Ciocca

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